lunedì 24 maggio 2010

La bustona cioè la bustina porta biancheria plus


Qualche tempo fa una cara amica mi ha ordinato una bustina porta biancheria.
Ma l'amica è un'amica giunonica e burrosa, una donna che sa di donna e che sopratutto non sa razionalizzare gli spazi in una valigia.


 E allora ho pensato che un porta biancheria non bastava, doveva essere qualcosa di più, quel qualcosa che metti nella borsa quando il tuo fidanzato ti fa una sorpresa e ti porta in un hotel di lusso per passare un w.e.
E allora non ti basta la solita, ordinaria biancheria.
E non basta neanche il perizioma assassino striminizito che entra in una mini bustina.
In quel caso bisogna sfoderare tutta l'artiglieria


E le sottovesti si sa, sono impalpabili e bellissime ma maledettamente difficili da tenere a posto.


E siccome l'amica si definisce anche barocca, pur se fulminata dalla stoffa con le coccinelle - forse mi hanno davvero portato fortuna -, ho aggiunto una farfalla sbrilluccicosa, sempre sui delicati toni dell'azzurro che rallegra e al contempo caoticizza un pò la struttura della busta.
Essì, spero le piaccia.
E che sia di buon augurio, come diciamo dalle nostre parti ;)

sabato 22 maggio 2010

Coccinelle Mania aka La donna che diede origine al caos

Recentemente, dentro un bel pacco celere3, sono arrivate in quel di Bologna le creazioni per cui si orginò il generale amore per la stoffa coccinellosa.
In origine era una shopper estiva, ampia, capiente. Che poteva esser portata, indifferentemente, a spalla o a mano.


In seguito, poichè soli non si sta bene neanche in Paradiso, una pochette asimmetrica le ha fatto da compagna


Ed ecco qua, insieme, la strana coppia!



Sempre in trepidante attesa delle foto con la proprietaria:)

venerdì 21 maggio 2010

Il mistero dell'aula Bentivegna

Ieri sera la Praticante in Chief mi manda un sms che non lasciava adito a dubbi sull'andazzo della giornata odierna:

Domani mattina ci aspetta un'impresa impossibile...ci vediamo alle 9 in Tribunale, Corte d'Appello, aula Bentivegna. Se non la trovi ci vediamo al secondo piano, dove fanno le fotocopie.

Un messaggio del genere faceva intuire qualcosa di epico ... chessò, trafugare un verbale e farne fotocopie non autorizzate, impietosire qualche giudice per la concessione di un termine impossibile, fare da palo in un improbabile intrigo legale. E siccome la Praticante in Chief è una santa donna che merita il Paradiso, le carognate le faccio io, anima perduta.
Dopotutto potrei sempre utilizzare lo stratagemma di Costantino: ok, è stato l'imperatore che ha fatto diventare Cristianesimo religione dell'Impero.... ma lui mica era fesso, è rimasto pagano per tutta la vita collezionando peccati mortali e non, facendosi poi battezzare sul letto di morte con la formula all inclusive. E se l'ha fatto lui che ammazzava barbari da mane a sera, figuriamoci se non posso io che al massimo rubo i fogli bianchi dal cassetto della fotocopiatrice nell'ufficio del Giudice di Pace.
Dicevamo, impresa epica.
Al bando ballerine infiocchettate, benvenuti scarponi Timberland.
Ho la sensazione che oggi ci sarà da scarpinare parecchio.
Riesco a raggiungere la fantomatica aula Bentivegna, del tutto ignara del mio destino.
Mi accomodo su un simapatico divanetto, risalente probabilmente all'era post fascista - e dunque vintage - che dimostrava tutti i suoi anni, e attendo pazientemente la P.i.C.
Lei arriva e mi svela l'arcano: un collega - al quale non si poteva dire proprio di no - pare che abbia chiamato nella tarda serata di ieri per chiedere una sostituzione in un udienza in corte d'appello.
Dove stà la rogna direte voi?
A parte che le aule di Corte d'Appello, almeno qui, nel ridente Tribunale di Liotropoli, sono assolutamente diverse dalle anonime stanze dei magistrati in cui si tengono le udienze in primo grado. Hanno una vera parvenza di aula di tribunale che incute già un sacrosanto timore reverenziale. Salvo poi scoprire che le magagne ci sono ovunque.
L'illustre collega aveva poi chiesto la sostituzione comuncando solo:
a) nome delle parti esplicitantesi in : Tizio vs Ministero (tipo quale? ce ne saranno un milione in causa!)
b) orario : 10.30
c) innanzi al collegio.
Da queste tre misere informazioni noi, le povere Praticanti, dovevamo riuscire a ricavarne una decente e soddisfacente sostituzione in aula davanti al collegio.
Bene.
Siamo donnine lige al dovere e piantoniamo l'aula dall'alba.
Iniziamo a sentirci dubbiose dello svolgimento dell'udienza quando, poco dopo di noi, arriva un collega, decisamente più anziano, che ne sapeva meno di noi. Ed era convinto che la sua udienza fosse fissata per le nove.
Con la sua immensa esperienza la P.i.C. mi ingiunge di guardare "nell'auletta segreta" dietro la poltrona del Presidente della Corte.
Io mi avventuro tra scalini polverosi e sotterranei fino ad arrivare in una sorta di aula bunker la cui mobilia era composta da un tavolo, qualche sedia d'epoca e un armadio.
Sulla mia destra vedo una porta.
Chissà, mi dico, magari i giudici sono nascosti lì a rimpinzarsi di caffè e ciambelle.
La apro speranzosa.
Trovo solo un bagno.
Decisamente vetusto..
Mi lancio nella scoperta dell'armadio. 
Lo apro e innanzi a me si para il meraviglioso mondo magico delle toghe nere.
Nappe dorate e rosse che, secondo me, nascondono il mondo di Narnia.
Da quel momento in poi mi convinco fermamente che tutti i giudici vivano lì, in quell'armadio, dietro le toghe.
Il mio sopralluogo porta ad un nulla di fatto.
Salvo poi scoprire che la targa con su scritto "LA LEGGE E' AMMINISTRATA IN NOME DEL POPOLO", e che dovrebbe trovare il suo onorevole posto in bella vista su una parete (LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI ormai non glielo scrivono neanche più), è miseramente nascosta tra una ringhiera e la solita poltrona del Presidente della Corte.
E' ancora molto presto, per l'udienza c'è ancora tempo.
Ci siamo dette che, infondo, sarebbe arrivato qualcuno che ne sapeva più di noi e lo aspettavamo al varco.
Tutti arrivavano sulla soglia, guardavano i nostri occhietti speranzosi.
E poi cambiavano strada.
Dopo qualche minuto di comprensibile smarrimento decidiamo di rivolgerci alle cancellerie.
Si, ok, ma quale, visto che non sappiamo la sezione?
Cerchiamo di bloccare il primo soggetto che ci capita a tiro.
Un carabiniere.
No, non quello che somiglia a Catarella, ma quello che in genere è in servizio con lui.
E ne sa meno di noi, però ci indica il piano delle cancellerie.
Altri chilometri di scale.
Destra o sinistra? decidiamo per la destra, sezione fallimenti.
Anche lì vuoto totale "Avvocato, qua siamo alla IV sezione, dovete chiedere alla corte d'appello", finchè una collega - erano le 10. 20 - ci dice che sì, effettivamente le udienze si tengono nell'aula incriminata e alle 10.30.
Sbrigatevi che sono puntuali!!!
Tre rampe di scale fatte a perdifiato.
Arriviamo.
L'aula è, ovviamente, vuota.
Lascio la P.i.C. a presidiare il forte. Se non era destra adesso proviamo a sinistra. Attendo qualche minuto davanti ad una porta chiusa fintanto che non decido di seguire una collega e chiedere informazioni a lei.
La cancelleria della Corte d'Appello è un luogo calmo e rallegrato dalla presenza del c.d. Cancelliere Colorato.
Con mio sommo stupore scopro che l'udienza è stata rinviata.
La P.i.C. non si fida e chiede anche lei.
Il Mastro - al telefono - non si fida e noi, povere Praticanti dai Piedi Stanchi, rimaniamo fin dopo le 12 - e oltre - a presidiare l'aula.
Il cancelliere arriva ma sparisce dietro la porticina magica.
Sarà andata dentro il magico mondo di Narnia a conferire con  i giudici....





martedì 18 maggio 2010

Pulizie di primavera

Più che Primavera il calendario ci dice che quasi, quasi andiamo affacciandoci verso l'estate.
Infatti le temperature scendono, i venti soffiano e le tempeste si abbattono sulla nostra gioconda penisola.
Tempo di pulizie, impatto più fresco e più rosa.
Tempo di acquisti di nuove stoffe molto molto chic (in blu e verde) o ispirate agli anni sessanta.
E poi bottoni, tessuti impermeabili per nuove bustine porta custume (bagnato)  e cotoni verde mela.
 

Io vorrei fare la persona seria, giuro.
Ma poi mi succedono delle cose che tirano fuori la mia vera natura.
Un esempio?
In riferimento a quest'articolo, uscito qualche settimana fa una mia carissima amica mi scrive tesuali parole:

"Ma chi gliel'ha detto che per mantenere la linea hai preferito le borse alle torte?!Mi sa che non hanno ancora capito che camionista si nasconde dietro quelle mani di fata! Dovresti raccontare della supermegaporcopizza*!:D"

Questo per la serie, vatti a fidare delle amiche.
Ma non è finita qui.
Stamane, in mezzo alle stoffe tremendamente chic che ho aquistato, ce n'è una bellissima sui toni del blu presa appositamente per un ordine che mi ha fatto ieri, davanti all'ufficio del gratuito patrocinio in tribunale,mentre eravamo in fila (ovviamente), la Praticante Gaudente.
La informo dell'acquisto sulla sua pagina di Fb

N.: "Ciao collega!Sappi che ho preso quella stoffa blu... ne ho trovata una bellissima:)"
P.G.:"Ok!!! Mi fido dei tuoi gusti...ti dico solo no al verde fosforescente calzette!!!!!"
N.:"Tranquilla, i miei gusti calzette sono un retaggio del mio periodo punk:D"
P.G. :"Lo so che infondo all'anima sei uno spirito anni '80!"
N.:"E la Praticante in Chief che dice che sono la collega fescion!"

Immagino che a questo punto, ognuno di voi, miei scaltri lettori, si stia chiedendo quale oscuro arcano si cela dietro la frase in codice "VERDE FOSFORESCENTE CALZETTE".
In barba a qualsiasi criptaggio dell'esercito, della marina, dell'N.C.I.S,l a sordida storia ha origine in una densa e affollata aula di tribunale del solito G.d.P.
Io e la Praticante Gaudente miracolosamente riusciamo a conquistare due posti a sedere.
Premesso che sono ontologicamente contraria a vestirmi come una persona seria per farmi prendere per persona seria nonostante quella santa donna della Praticante in Chief vada predicando la religione della giacca doppiopetto in udienza.
Camicia, pantalone di cotone beige Henry Cotton, ballerina verde.
Sotto il pantalone spunta minaccioso un calzino.
Verde fosforescente.
La Praticante Gaudente mi guarda inorridita.
La guardo ed esordisco candida:" Pensi che il giudice si accorgerà dei miei calzini? O forse sarebbero stati più opportuni quelli rosa con il porcellino amico di Winnie Pooh?!"



* Supermegaporcopizza: pizza maxi per metà mozzarella, crudo e funghi e per l'altra metà mozzarella, patatine e wurstel. In genere tale quantità andrebbe bene per quattro persone. Viene sistematicamente mangiata, e seguita da gelato variegato, da due dolci e simpatiche signorine. Ah, ovviamente le posate non servono.

domenica 16 maggio 2010

Bustine

Il trend della bustina contagia.
Contagia perchè è chic, raffinato e dannatamente utile.
Essere una donna con la D maiuscola non è semplice, si sa.
Tra tutta questa storia della guerra dei sessi, la ricrescita, gli uomini stronzi, i brufoli e la cellulite, non si sta mai rilassate.
A maggio cominciamo le abluzioni nel Somatoline, a settembre facciamo carte false per conservare l'abbronzatura e da gennaio cominciamo a drogarci di tisane depurative nell'attesa che i miracolosi effetti drenanti del thè verde facciano effetto anche su di noi che sei i cinesi sono così magri infondo ci sarà un motivo.
E allora, almeno quando facciamo le valigie, prendiamoci un pò di tempo per noi e ricordiamoci che siamo delle dolci creature bisognose d'affetto. Si, anche se abbiamo quei maledetti tre kili superflui.
Coccoliamoci e circondiamoci di cose belle.
Come questa bustina porta biancheria


(tessuto misto seta, fodera interna in raso, bottone originale vintage e chiusura a cordoncino)


(questa è la bustina mono, in arrivo la bustina porta biancheria plus)

O questa nuova bustina porta calze


(esterno in gabardine di cotone nero, interno foderato in raso verde smeraldo)

 



(particolare del grande bottone smaltato a forma di fiore che chiude la bustina)

Tutto, decisamente disponibile:)
(Queste sono per Silvia, la donna dei bijioux vintage - per inciso, che io adoro! - )

mercoledì 12 maggio 2010

103. Audacia

Il caldo sembra aver cominciato a mietere le prime vittime.
Tipo le mie estremità costrette in deliziose scarpine punta tonda e tacco basso in camoscio azzurro. Che dovranno immantinente essere accompagnate da una borsa in pandant.
Anche la mente dei clienti comincia a friggere.
A proposito dell'indicazione dei confini.
Pare che vi sia una certa reticenza (omertosa) nell'indicare il nome del proprio vicino di casa e confinanti vari. Fermo restando che poi ognuno conosce anche il numero esatto dei capelli del proprio dirimpettaio e le varie storie di corna che aleggiano nello stabile.
Dunque, notaio esasperato, cerca di estorcere i confinanti al cliente.
"Insomma, lei quando si affaccia dal balcone della cucina chi ha davanti???"
Sapete cos'ha risposto il cliente?
No, non potete arrivarci.
Il signore come confinante a nord ha nientepocodimenoche l'ETNA!
Non credo che occorrano altri commenti.
Riesumando le stratificazioni tessili del mio armadio ho trovato un paio di pantaloni orridi ma non troppo che possono essere resi decenti dalle summenzionate scarpine e qualche chiccosissima collana

(questa è di Chezbobo Bijoux - che io adoro,per inciso -)

Indosso il ritrovato preistorico e, con mio sommo stupore, nonostante l'era geologica stabilita dal C14 sia piuttosto vetusta (anni '90) e risalga a qualche kilo fa, riesco ancora ad entrarci.
Mi guardo con soddisfazione allo specchio.
Mi giro verso la creativa per eccellenza la quale guardandomi, esordisce con un sospiro:" E' stata molto lunga la strada verso la vita bassa!"

giovedì 6 maggio 2010

Gongolando

Ebbene si, questo si chiama momento di autocompiacimento.
Perchè?
Perchè nel giro di due giorni sono usciti due articoli su questo piccolo angolo di mondo affacciato su una finestra del tempo.
Se avete una decina di minuti date un'occhiata;)

Qui l'articolo sul sito Mini Shop Try art *
Qui l'articolo sul sito Parentesi Rosa**

Qualche post fa mi avevo parlato di una borsetta da accoppiare a delle scarpe bellissime che adoro e sono state fatte appositamente per me(in tema di artigianato; ode al mio Calzolaio - la maiuscola se la merita tutta! -).
Chiaramente la mia clutch verrà eclissata dalla beltade delle mie calzature ma, si sa, ubi maior minor cessat.
Non ho ancora pubblicato le foto su Fb in quanto non approvate dal sovrintendente ufficiale alla fotografia. Ma siccome son pigra,intanto vi faccio vedere il tutto


Per il resto tante cose bollono (ma si può dire bollono?) in pentola.
Intando devo scappare.
La giurista che è in me reclama attenzione e tempo!


*Tra le varie domande c'è nascosto un quiz...forza,forza,fatemi vedere che sapete la risposta...regalino a chi indovina:D!
** Insieme alle simpaticissime Giada e Rachela

mercoledì 5 maggio 2010

La Praticante in Chief e il CTU supersonico

Dopo aver passato un abbondante quarto d'ora a fare pandant con la bouganvillea che circonda i cancelli dello stabile ove è sito lo studio legale è arrivata la suprema Praticante in Chief.
E visto che oggi il suo biblico fidanzato mi ha detto che ama le donne che rasentano l'anoressia mi son detta che no, devo salvare la mia compagna di corse folli e disperatissime tra uffici e aule di tribunale.
Per far ciò l'ho corrotta con il nuovo Cornetto Algida. Cioccolato fuori, sopra, dentro e di lato.
La mia esimia collega, nonostante i suoi inenarrabili pregi e il suo evidente apprezzamento per i gelati, ha però un difetto.
Un grossissimo difetto.
Un difetto che potrebbe compromettere la sua immagine di donna retta e saggia.
Non mangia l'ultima parte del cornetto.
Si, quella cioccolatosa per cui sarebbe giusto anche uccidere.
Quella che è un affronto a ogni bambinoanniottanta che si rispetti se non la mangi.
E infatti, per evitare cataclismi e disastri alla displomazia mondiale tutta, ho eliminato il problema insieme alle ultime briciole della cialda del suo cornetto.
Sempre per rimanere in tema di legal drama, stamane il Consulente Tecnico d'Ufficio nominato dal Giudice di Pace è stato sfuggente come un'anguilla.
Pimpanti e all'alba, io e la Praticante in Chief ci rechiamo negli uffici del GdP.
Il Giudice (affettuosamente da me ribattezzato Maga Magò a causa di un'inquietante somiglianza tricotica)arriva in ritardo.
Il CTU scalpita e sfugge.
Ha fretta.
Con una buona mezz'ora di ritardo si riesce finalmente a prestare il giuramento.
Io e la PiC dobbiamo fare delle fotocopie e le stesse occorrono al consulente.
A fatica gli stiamo dietro, il tempo di una rampa di scale ed è già bellamente sparito all'orizzonte.
Non è un Consulente tecnico d'ufficio:è un furetto.
Riusciamo a raggiungerlo dentro la fotocopisteria.
Vediamo la sua impazienza mentre vengono fatte le fotocopie.
Il tempo di scendere le scale ed è sparito.
Non sapevo che per essere consulenti del Gd-P bisognasse dimostrare di avere anche i super poteri!

domenica 2 maggio 2010

"La donna che non sa rendere affascinanti i propri errori è solo una femmina"

O.Wilde

sabato 1 maggio 2010

Doloranti estremità

Di ritorno da un cinquantesimo di matrimonio di due semisconosciuti zii paterni con le estremità profondamente doloranti, mi sono ritrovata quasi delusa nel constatare che stavolta, per sciogliere l'acconciatura montata dal mio esimio genitore, non ho dovuto sacramentare in aramaico antico. La lotta con la lacca è stata dura ma alla fine l'ho egregiamente spuntata.
In questo scorcio di fine primo maggio vi propongo - chiaro, per chi sia già in casa - una nuova bustina portacalze; specificamente fatta su richiesta e pronta da una settimana, viene pubblicata soltanto adesso poichè finalmente è giunta alla destinaria.
Ce ne era anche un'altra ma nella mia infinita demenza non l'ho fotografata.
Quindi attendiamo le foto della proprietaria:)