mercoledì 31 ottobre 2012

Di defunti, halloween e morti.


Oggi qui è una giornata uggiosa.
E io amo le giornate uggiose.
Soprattutto se posso stare in casa a leggere un buon libro con una tazza di tea caldo in mano.
E' chiaro che oggi sono dovuta rotolare verso il Tribunale per urgenti incombenze. Vero è che poi, mentre sei in fila al semoforo, la PG ti bussa quasi sul finestrino della macchina e alla fine concordate al volo un incontro sotto il Consiglio dell'Ordine.
Anche le giornate quasi storte hanno i loro incontri positivi.
Dunque è Halloween.
E questa storia è in bilico tra detrattori, entusiasti e chi spara a zero sull'americanata.
Io, come mio solito, regina del vuoto cosmico, due paroline a riguardo le vorrei dire.
La festa di Halloween, come ci dice santa wikipedia, non è che sia una novità.
Di origine celtica, esportata in America (e in America si sa che amano esagerare) e ora nuovamente importata nella cristianissima Italia.
Ora, parliamone.
C'è chi ad halloween festeggia il proprio capodanno, chi ne fa un'occasione ulteriore per  ubriacarsi e ballare fino allo stremo e chi la addita come "festa del demonio".
Liberissimi.
Volevo solo dire a chi dice che "non è una nostra festa", che non è del tutto così.
Nella mia terra si festeggiano "I Morti".
Nella mia terra quand'ero piccola io "i morti" ti lasciavano i regali, se erano buoni.
Dolcetti, giocattoli, qualche moneta.
Nella mia terra si mangiano Rame di Napoli e Ossa dei Morti.
Nella mia terra si ricordano i defunti, le anime che ci hanno lasciato.
Magari non si illumina loro il cammino con una lanterna (e magari sono io che non lo so), magari non si va in giro travestiti da mostri ma le radici, infondo, anche se molto in fondo, potrebbero essere comuni.
Ecco.
Ricordiamoci che niente nasce come i funghi, a parte, giustamente, i funghi.
C'era sempre qualcosa prima e quel qualcosa, anche se poi assume significati molto diversi, non può essere spazzato via all'improvviso ma, in qualche modo, rimarrà sempre all'interno del "nuovo".
Noi, dal canto nostro, abbiamo usato questa occasione per divertirci a mascherarci.
Defunti, Halloween o Morti.
In ogni caso è festa per tutti :)




giovedì 25 ottobre 2012

Avvocati brutta gente


Che i legali fossero gente strana è fatto notorio.
Cianciano in continuazione e trovano ovunque motivo per minacciare un ricorso al giudice per la tutela dei propri e degli altrui diritti.
La gente un pò ci schifa, tipo che se ti lamenti su un volo in super ritardo minacciando causa, liquida i tuoi sproloqui, sibilando al vicino di posto, con un lapidario "Lasciali stare, sono avvocati".
(Però, cara Signora, mi vien da dire che a noi "avvocati"  la compagnia il ritardo ce l'hanno risarcito, ecco)
Quindi, ne consegue che sulla sanità di mente della categoria si potrebbe lungamente discutere.
La cosa però appare lampante in alcune circostanze ben specifiche.
Ore 7:45, ufficio notifiche.
Zompetto di corsa su per le scale. Miracolo, sono la prima (per la cronaca, l'ufficio apre alle 8.30). Mi piazzo placida sul marmo di settantennale memoria e mi preparo all'attesa. Poco dopo arriva una ragazza, capello scarmigliato e merendina al seguito.
Perchè chi gravita in questo dorato mondo (noi siamo così choosy!) utilizza le file per fare quello che non riesce a fare durante il giorno. Tipo mangiare, mandare email, chiamare al medico, fare relazioni sociali, controllarsi le notifiche...roba così.
La guardo e mi rispecchio. E non capisco se è messa peggio lei che gira per gli uffici giudiziari con la shopper spesa delle Principesse oppure io con la borsa mimetica.
In effetti la lotta è dura.
Avessi avuto i miei calzini di Pimpy l'avrei stracciata.




giovedì 18 ottobre 2012

Cinque minuti di (meritata) celebrità bis

 

Dopo il gongolamento cartaceo di ieri, ecco il gongolamento virtuale,oggi siamo sulla versione online del Giornale di Sicilia.
Per chi si fosse perso l'articolo di Enrica Bordonaro! 
Leggetelo QUI

mercoledì 17 ottobre 2012

Cinque (meritati) minuti di celebrità

Così, facciamola breve.
Siamo sul"Giornale di Sicilia" di oggi, 17 ottobre 2012, in un articolo della talentuosa giornalista palermitata Enrica Bordonaro!
Trafiletto in prima pagina e piena pagina nella sezione moda!
Mica pizza e fichi!!






Essì, gongoliamo di brutto! :)

lunedì 15 ottobre 2012

L'esaurimento nervoso fa brutti scherzi


Non è uno Sugar Skull per Halloween.
Cos'è?
Perchè appiccico di prima mattina sulle pagine del mio povero blog un faccione del genere?
Perchè l'esaurimento a volte fa brutti scherzi. Leggete QUI

domenica 14 ottobre 2012

Il Tronista. Ultimi atti.


Io non so se qualcuno di voi ha un tronista come vicino di casa.
Io sì e non è piacevole.
Cioè, magari i vostri sono più festaioli e discotecari, il mio, più che altro, pare sia ai domiciliari. Nel senso che o è in casa sua pronto e in agguato ad attaccar bottone con ogni vicino che, poverino, osa affacciarsi da una finestra, oppure è a casa dei miei vicini. O sul vialetto (ovviamente a petto nudo, così da dare a tutti la possibilità di ammirare il virile tatuaggio sul suo bicipite). O sul marciapiede dall'altro lato della strada.
Insomma, il Tronista è ovunque.
Aleggia nell'aria.
Quando pensi di goderti 5 minuti di silenzio (una volta questo era un luogo silenzioso), ecco che senti la sua voce, provenire da non si sa dove.
Lo senti parlare al telefono, pontificare su qualsiasi aspetto della vita. Sua e altrui, ovviamente.
Stamattina.
Erano le 7.20, più o meno.
Preparo il mio thè maledicendo la sveglia, non riuscendo ad aprire gli occhi e girando come un essere sub umano per casa.
Riesco persino a trovare la confezione di biscotti.
Improvvisamente vedo una figura nebulosa, quasi ectoplasmatica, passare davanti al cancello che dà sulla strada esterna. Pare un cane con padrone a seguito. Che, ad onor del vero, non è inusuale al mattino presto.
Però quel cane si chiama Aisha. Lo sento.
E' lui.
All'alba.
Lui che saluta il benzinaio dall'altro lato della strada. A dei decibel non proprio consoni per l'orario.
Si spertica in saluti e commenti, urlando da un marciapiede all'altro.
Urla al cane di star fermo, al benzinaio che oggi c'è una bella giornata.
Il benzinaio non lo sente e lui ripete.
Una, due, tre volte.
A volume sempre più alto.
No, vero, mi piace come vicino di casa.
Egli è in cielo, in terra e in ogni luogo.
E soprattutto, a tutte le ore.
Come dire... Buon giorno!

martedì 9 ottobre 2012

Vintage Videos #4 Rendez Vous

Per il quarto appuntamento con la rubrica V.V. ho rispolverato una canzone del 2008 di Kelly Joyce.
Il video è godibilissimo ed è un chiaro omaggio alla vitalità dei Roaring Twenties e all'attrice Joséphine Baker che, nei primi del '900, al teatro degli Champs Elysèes, ballava nuda indossando un gonnellino di banane


Questo per dire che il Bagaglino non ha inventato nulla di nuovo. E che certe sciacquette che starnazzano inguainate in improbabili perizoma di plastica, se la sognano la classe di Joséphine Baker.
Per dire.




domenica 7 ottobre 2012

Amarcord

Trovarsi, dopo anni, a  studiare sugli stessi libri del primo anno di università, fa sorridere.


Ci trovi il te stesso di quegli anni, ci trovi vecchie email, vecchi indirizzi e numeri di telefono di persone che...erano così importanti allora e adesso, puf, sparite, volatilizzate, quasi dimenticate. Persone che hanno camminato con te per qualche tempo e che condividevano emozioni e giornate intere. E ti ritrovi a pensare il classico "Chissà che fine han fatto?"


Ci trovi vecchi pass di discoteche spagnole, scontrini al limite del vintage.
Ci trovi i tuoi gusti musicali di allora che, per fortuna, non sono cambiati.
Certe cose ti sono rimaste dentro e credi che ci rimarranno per sempre. Hai imparato ad apprezzare altro, ad andare indietro nel tempo, hai scoperto un amore sconcertante per il jazz e lo swing ma Carmen è una tua amica, è diverso.
E poi ci trovi date che ti fanno sentire terribilmente vecchia, come immobile e invischiata in una realtà di piombo. Sempre qua, nel medesimo posto, alla medesima pagina.


Però...ci sono anche delle cose che non cambieranno mai...tipo la noia!



Voi, invece, che cosa scrivete o avete scritto sui libri (scuola, università, lettura)?

giovedì 4 ottobre 2012

Tronista e Sindrome della Massaia

Sì, effettivamente queste due figure "Tronista" e "Massaia", sono un pò in antitesi, vista la dirompente carica erotica che dovrebbe provenire dal primo e il forte odore di sapone di marsiglia che dovrebbe promanare dalla seconda.
Ma andiamo con ordine.
Ieri, in una giornata non particolarmente felice per la mia salute, accartocciata sul divano come una cozza chiusa, vedo, con l'occhio semi chiuso, Lui.
Lui, il Tronista, il dileggiatore dei comuni costumi civili, l'uomo in tuta, l'uomo che con i suoi feromoni stende milioni di donne solo al suo passaggio (l' "Effetto Tronista" è più o meno quello del video qui sotto)


Lui, dicevamo, in una giornata di caldo come quelle che stanno affligendo la Sicilia in questi giorni, vogliate che si metta una magliettina?
Perchè non dovrebbe mostrare i suoi depilati pettorali e il tatuaggio sul suo vigoroso bicipite sinistro?
Perchè dovrebbe privare il femmineo mondo di cotanta beltade, solo per sottomettersi alle regole del comune pudore?
E quindi lui passa, si fa ammirare (poi da chi, davvero non capisco, visto che qua, al massimo, ci sono i gatti) e cammina tronfio della propria mascolinità, occupando completamente il vialetto di manovra. Che tipo se lo prendi in retromarcia fai prima a dirgli di spostarsi.
Cose che solo i tronisti possono fare.
Che poi, sempre ieri, ho capito il perchè io abbia l'impressione di avere in casa Lui, la vicina, Gesualdo e il marito della vicina nonchè padre di Gesualdo (genericamente latitante)
Seguite il semplice schema.

                                                                      A-B-C-D

Dove:
A=casa della vicina madre di Gesualdo
B=casa mia
C=casa di terzo estraneo ai nostri racconti
D=casa del Tronista
A questo punto è facile capire che:
1) quando la vicina parla dal vialetto al balcone del Tronista io senta tutto (sì, i telefoni sono roba superata a Tronistville)
2)nei loro incontri random, si danno appuntamento davanti al mio balcone che è praticamente a metà strada.
Questo per fugare ogni dubbio sul fatto che, in tutta questa storia, la vittima sia la sottoscritta che è costretta a rendervi partecipi degli avvenimenti di questo ameno luogo.

Dicevamo anche della massaia e della sua connessione con Sua Tronistità.
Ecco, oggi, colpita e pervasa dallo Spirito della Massaia passata, ho cominciato a fare lavatrici, stendere, cucinare e guardare con soddisfazione il vento che sbatacchiava i panni asciugandoli.
Ho persino cambiato punto di asciugatura seguendo il sole.
E' inutile che storcete il naso.
Capiterà anche a voi.
Una crede di esserne immune e poi esce lì, una mattina che hai trent'anni e che scruti la casa con occhio luciferino, in attesa di scorgere la macchia di sporco.
Vi capiterà. Fidatevi.
Ecco.
A questo punto mi domando.
Perchè il Tronista è SEMPRE affacciato quando la Signora del Terzo piano stende la biancheria, quando la madre di Gesualdo esce per qualsiasi ragione e quando io mi sventuro ad uscire il naso di casa per fare una lavatrice non c'è neanche la macchina?
Non fraintendetemi, non voglio dovermi mimetizzare col cespuglio di rosmarino per evitare i suoi eventuali approcci.
Non vorrei che stia preparando una denuncia contro la sottoscritta! :D

mercoledì 3 ottobre 2012

Vintage Videos#3 Non molto lontano da qui

Video splendidamente bello che fa vedere la Sicilia bella, quella di cui essere orgogliosi.
"Non molto lontano da qui" ha un testo poetico, delicato e amaro come quasi ogni canzone della Cantantessa - che, per dire, è mia concittadina. Una volta l'ho incontrata a Roma dentro un ascensore. Ho mantenuto un certo contegno e mi sono trattenuta dal saltarle in braccio ulando "Carmeeeeennn ti adorooooo!" -.
La canzone è una parabola sulla condizione umana, sull'adattabilità al dolore e che martella con una domanda: "E' forse una remota speranza la felicità? Godersi il sole in dicembre..."
La scena si svolge in un bordello (dalle prime indiscrezioni pareva che fosse addirittura un bordello parigino ma in realtà, il video è stato girato in un palazzo nobiliare di Catania, credo sia Palazzo del Toscano. Se l'informazione è errata, correggetemi) innanzi a musicisti e una barista androgina, un pò versione CampariRedPassion.
La maitress è la compianta Mariella LoGiudice, grande attrice che ho avuto il piacere di vedere spesso a teatro e che è scomparsa l'estate scorsa; gli abiti sono di Marella Ferrera.

Non ci giurerei ma a colazione avranno mangiato granita e brioscia col tuppo. E a pranzo arancini.



lunedì 1 ottobre 2012

Perchè io c'ho i vicini simpatici


Gesualdo è il figlio 17enne della mia vicina.
Gesualdo lo conosco da prima che nascesse e quando è nato non è che lasciasse ben sperare.
Deboluccio e malaticcio, era l'unico bambino di tre anni nell'intero globo terracqueo ad amare la granita di limone. Non fragola, non cioccolato.
L-I-M-O-N-E.
Gesualdo ha sempre avuto una voce strana.
Fino a 13 anni si esprimeva prevalentemente ad urla, poi ha cominciato a parlare.
E' l'allievo prediletto (e, presumo, unico) del Tronista (per chi non lo conoscesse - ma ormai chi è che non lo conosce? E' leggendario quasi come la Sfinge. Una Sfinge con pizzetto e bandana - rimando a questo post) e impara a tirare di boxe a suon della colonna sonora di Rocky.
Ma questo lo sapete già.
Quello che non sapete, e che anche io ignoravo, è che, probabilmente Gesualdo soffre di un disturbo della personalità.
Attenti appostamenti nel mio salotto (confinanti con la sua finestra del bagno) mi hanno rivelato che la sua doppia personalità si chiama Gesualda, è una donna dall'ottimismo incontenibile e da un falsetto agghiacciante.
In genere le loro conversazioni sono piuttosto elaborate.
Gesualdo: "Tutte le femmine sono brutte!"
Gesualda:" Non è vero, le ragazze sono belle".
Rammentiamo che ha 17 anni.
Quando mi rendo conto che per lui, saltare sul mio balcone e sgozzarmi come un maiale a Natale, sarebbe roba da ragazzi, mi asserraglio in casa con pronto il numero della Polizia sul cellulare.
Per la maggior parte delle volte, invece, mi piace sfidare il pericolo come dentro una puntata di Criminal Minds.
Perchè io c'ho i vicini simpatici.